SONO UN EDITOR, NON UN EDITORE.

Cerchi consigli per pubblicare il tuo romanzo? Il mio compito è aiutarti a migliorarlo.

La caratterizzazione dei personaggi

La caratterizzazione dei personaggi

Come dare vita ai personaggi di un romanzo

Si sa: un romanzo vive attraverso i personaggi che lo popolano. Perciò, per rendere la storia che ci apprestiamo a raccontare qualcosa di magnetico per i futuri lettori, occorre che i suoi personaggi risultino attraenti, intriganti, credibili, pieni di sfumature originali ed emotivamente vicini agli occhi e al cuore di chi ne vorrà seguire le gesta.

 

Mettiamo fine al mito dell’eroe classico

Come caratterizzare i personaggiL’eroe senza macchia e senza peccato è uno stereotipo che ha fatto il suo tempo, così come l’eroe con un solo punto debole, che però lo fa diventare vulnerabile al massimo (kryptonite, questa sconosciuta).

Non bisogna avere paura di pensionare Ettore e Achille; la purezza etica del primo e il tallone del secondo hanno dato tanto alla letteratura, ma ora basta.

L’eroe moderno deve essere lo specchio della società odierna: pieno di dubbi, sfumature, fallibile e problematico, tormentato ma non necessariamente depresso. Grigio semmai, contaminato, con tanti margini di cambiamento. Un personaggio fatto, finito e incontestabile non esercita infatti fascino alcuno. Perché sia attraente, meglio renderlo “raggiungibile”, ossia umano. La perfezione, per sua stessa natura, non alimenta l’immaginario di nessuno.

 

 

Stereotipo = male assoluto?

No, non la metterei giù in questi termini, non sono così drastico sulla questione. Lo stereotipo esiste in quanto tale poiché nel tempo è venuto a formarsi, diventando stampo di riferimento. È però vero che oggi è datato. Come comportarsi, allora? Il mio consiglio è quello di evitare lo “stereotipo dello stereotipo”: in altre parole, se scegli di usare uno stereotipo non prenderti sul serio, fallo con ironia. Modella lo stampo con manualità nuova, inedita, con il tuo stile. Non cedere alle lusinghe del trito e ritrito: inventa! Così se l’assassino deve essere per forza il maggiordomo, almeno fallo omosessuale, o aracnofobico, o appassionato di fumetti; concediti una femme fatale bruttina; e che il tuo ineffabile investigatore non sia poi così ineffabile e commetta ogni tanto qualche errore grossolano!
Sovverti i canoni dello stereotipo e lascia che il tuo personaggio sia vulnerabile anziché invincibile, cagionevole di salute invece che fisicamente impeccabile, brutto d’aspetto e non bello e impossibile.

 

Costruisci il passato del tuo personaggio

Come ha fatto il tuo personaggio a diventare quello che è? Perché odia i bambini? Quale ragione lo spinge a indossare mutande di lana ogni volta che esce di casa? Cosa lo porta a piangere se ascolta una canzone dei Beatles?
Soprattutto se scegli di attribuire al tuo personaggio un carattere ben delineato, con tratti distintivi molto forti, questi vanno motivati, partendo dal suo passato. Questo non significa fare un triste e noioso elenco delle cose che hanno condotto il protagonista a essere in un certo modo; occorre far emergere la sua personalità poco alla volta, snocciolando indizi durante la narrazione, lasciandolo respirare. Fallo parlare: attraverso quello che dice e quello che pensa, utilizzando i dialoghi con gli altri e le sue riflessioni personali, il lettore potrà raccogliere informazioni utili disseminate nel racconto e ricostruire la mappa della sua identità autentica. Consenti ai tuoi personaggi di rivelarsi progressivamente, senza fretta di dire tutto subito. Maggiore sarà l’accuratezza delle descrizioni fornite, più stabile sarà il passato del tuo personaggio, migliore sarà la sua caratterizzazione. E la sua credibilità, di conseguenza, risulterà indiscutibile.

 

In sintesi

Sii originale, imprevedibile, profondo. Perché il tuo personaggio possa colpire il lettore, deve apparire affascinante e coinvolgente. E per riuscire a coinvolgere gli altri, è fondamentale che risulti credibile. La credibilità dei personaggi di un romanzo dipende dalla capacità dello scrittore di restituirli con tratti originali e definiti, ossia dall’impegno che tu riesci a trasferire sulla carta per cesellare ciascun io con il proprio, unico, DNA fatto di cromosomi psicologici, caratteriali ed emotivi.