SONO UN EDITOR, NON UN EDITORE.

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La revisione, una fatica necessaria

La revisione, una fatica necessaria

Scrivi, correggi, riscrivi

Spesso l’editing viene vissuto dagli autori come l’attività più noiosa in assoluto nel processo di realizzazione di un’opera letteraria. Dopo tutta la fatica fatta per scrivere da zero, dopo i tentennamenti, i dubbi e le insicurezze, dopo l’immane impresa della creazione ecco lo scoglio più duro di tutti: la revisione.

 

Dalla bozza al libro

Editing e correzione bozzeA dirsi potrebbe sembrare semplice, a farsi lo è certamente molto meno. Per riuscire a revisionare correttamente il proprio scritto occorrono qualità perlopiù differenti rispetto a quelle che consentono all’autore la stesura creativa. Servono distacco, freddezza, lucidità, pazienza, oggettività, consapevolezza, capacità di autocritica, flessibilità mentale, freschezza e una buona dose di caparbietà. Perché tutto, proprio tutto, ciò che si è fatto deve essere rimesso subito in discussione e poi analizzato daccapo.

Troppo di frequente chi scrive tende invece a sottovalutare il peso di quest’attività, considerata di seconda fascia rispetto all’elaborazione di una storia anziché parte integrante del lavoro, come dovrebbe essere. Un romanzo può considerarsi concluso solo dopo la correzione delle bozze e l’editing del testo; prima di questi due passaggi determinanti si ha in mano soltanto un’opera parziale, incompleta.

 

Tempo dell’azione e tempo del riposo… e tempo dell’azione

Non è bene mettersi a rileggere un testo al fine di revisionarlo appena terminata la stesura dello stesso. È viceversa opportuno allontanarsi per un po’ da ciò che si è scritto, uscire con la testa dalla storia e dalle parole, dai personaggi e dalle dinamiche, lasciando che il romanzo “provvisorio” acquisisca vita propria distante dalla mano che lo ha concepito. Il rischio, altrimenti, è quello di non sviluppare un occhio obiettivo e farsi così sfuggire gli errori commessi, poiché restando troppo vicino alla creazione non si è in grado di riconoscerli. Lo schema giusto da seguire quindi è: scrivere-aspettare-leggere.

 

Come effettuare una buona revisione: 5 passaggi

Conclusa la prima stesura del testo e aspettato un po’ di tempo (quello necessario a dimenticarlo per la gran parte – ognuno ha un tempo diverso, ma è bene attendere almeno tre settimane), si può cominciare a riprenderlo fra le mani per eliminare sviste ed errori di varia natura e apportare eventuali cambiamenti. Ecco cosa fare in 5 passaggi.

  1. Una prima lettura veloce per recuperare una visione d’insieme ed eliminare gli errori grossolani
  2. Una seconda lettura, più attenta, per correggere punteggiatura, grammatica e sintassi
  3. Una terza lettura per evidenziare i passaggi della trama poco convincenti
  4. Una quarta lettura per apportare modifiche sostanziali laddove ritenute necessarie
  5. Una quinta lettura per verificare che non ci siano errori e la narrazione fili liscia, scorrevole

E poi? E poi si chiede parere a un occhio esterno, esperto e competente, confrontandosi con lui per capire se il romanzo è pronto per essere proposto a qualche editore oppure ha bisogno di ulteriori migliorie.